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In chiusura


Lawrence Lessig
Lawrence Lessig
Intervista: Lawrence Lessig

Quarto ha rintracciato Lawrence Lessig, professore di legge a Stanford, fondatore e presidente di Creative Commons e libero produttore di cultura, in una pausa alla fine di un lungo giorno di dicembre. In una sessione turbinosa, ci ha parlato di copyright, copyleft, barriere alla libertà culturale, trappole legali per Wikipedia, e del combattere per una causa giusta.

Opere collettive e frontiere del copyright

Alcune delle domande più frequenti poste dagli utenti di Wikipedia riguardano il copyright: come verrà riutilizzato il loro lavoro? Quali sono i principali rischi a lungo termine del semplice riutilizzo dei contenuti collettivi? Cosa possiamo fare per ridurre questi rischi?

LL: Il più grande rischio a lungo termine sarebbe una serie di decisioni legali che mettesse in dubbio la capacità del progetto di fare affidamento sull'assegnazione collettiva dei diritti. Ed io penso che il modo con cui dovete affrontare la cosa è di trovare la struttura FDL che più facilità l'assegnazione collettiva dei diritti. So che ci sono progetti e gruppi di studio che ci stanno lavorando sopra.

Come hai concepito l'idea per Creative Commons?

LL: Abbiamo capito come internet e la struttura legislativa avrebbero interagito... in un modo che avrebbe presumibilmente reso indisponibile un sacco di materiale, quando l'intento del detentore del copyright, o quello della società, dovrebbe essere quello di renderlo disponibile. Così stavamo cercando di essere creativi circa il modo di risolvere questi problemi legali prodotti dalle conseguenze non volute del modo in cui la legge era congegnata.

Quando Wikipedia era agli inizi, le licenze Creative Commons non esistevano ancora. Era già ovvio allora che sarebbero stati necessari nuovi tipi di licenza?

LL: L'obiettivo della legge sul copyright è prima di tutto quello di aiutare gli autori a fare quello che vogliono. Penso che fosse ovvio che la modalità di default con cui funzionava la legge sul copyright non avrebbe incoraggiato imprese come Wikipedia, ma che si poteva supplementare la legge sul copyright con delle licenze, allo stesso modo in cui Richard Stallman cercava di supplementare la legge sul copyright del software. Non penso fosse un accusa alla legge del copyright per la quale il suo meccanismo di defalut non facilitava queste nuove e sorprendenti possibilità.

Ma imprese come Wikipedia sicuramente stressano la legge sul copyright. È difficile esprimere la comprensione delle persone che partecipano alla costruzione di questo lavoro creativo, e nessuno comprende come il lavoro si [svilupperà e modificherà].

Ad esempio: in Germania, il possessore di copyright non può cedere i diritti a tecnologie che non esistono. Negli USA, abbiamo una clausola del tipo, "Io cedo i miei diritti a tutte le tecnologie non conosciute o ancora da scoprire..."; questo non è possibile in Germania. Da una parte questa è una buona cosa; perché devi tornare dall'autore per avere il permesso per nuovi utilizzi, cosa di grande valore per l'autore.

Ma nel contesto di Wikipedia, se devi tornare a ottenere i diritti per ogni nuova tecnologia che compare, parte degli obbiettivi degli autori vengono sconfitti. Quindi c'è un bisogno che la legge sul copyright rifletta questa cosa. non c'è motivo in linea di principio, per cui non possa essere così, fintanto che ci muoviamo in una discussione ragionevole o bilanciata circa la legge sul copyright, in contrapposizione alle visioni estremistiche che dominano il dibattito al momento.

Copyleft, Trademarks e Cultura Libera

La crescita del movimento copyleft è un'altra forza che sostiene estensione permanente della legge sul copyright?

LL: Questa è una conseguenza interessante del [copyleft]. In senso teorico è abbastanza importante ... perché il lato della libertà sembra trarre beneficio dal lato che promuove il controllo.

Esiste un altro senso in cui quel paradosso farà sempre parte del movimento [copyleft]. Ho descritto [altrove] come ci sia questo cambiamento radicale nel raggio d'azione della legge sul copyright, influenzato dallo spostamento sulle reti digitali. È solo per via di questo cambio radicale del raggio d'azione della legge sul copyright che progetti come Creative Commons possono funzionare. Non saresti in grado di attaccare una dichiarazione Creative Commons ad un libro nel mondo fisico e dire, "se leggi questo libro, devi farlo in modo Share-and-Share-Alike", ed aspettarti che abbia valore legale -- l'unico modo in cui potrebbe avere valore è se ci fosse un contratto accettato ogni volta che apri un libro, e non ci sono basi per crederlo.

Ma poiché in una rete digitale, ogni uso di un lavoro creativo produce una copia, c'è una base su cui insistere per una licenza ogni volta che usi l'opera; è da qui che la licenza Creative Commons trae il suo potere.

Così, da una parte, molti di noi sono molto scettici circa questa esplosione di regolamentazione del copyright. Ma, d'altro canto, noi ci avvantaggiamo di questo con Creative Commons. *ride*

Con licenze come la Creative Commons/GFDL, noi ci allontaniamo da alcune barriere del copyright. Vedi altri ostacoli alla crescita della Cultura Libera, nella legge o nella cultura?

LL: Tutti i problemi che esistono per il software libero saranno sempre più problemi per la cultura libera. Il principale sono i brevetti software, che aumenteranno i costi di coordinamento dei progetti di sviluppo software, in un modo che favorisce i progetti proprietari.

Un altro grosso problema sarà il marchio registrato, un'area della legge che ha bisogno di essere rivista radicalmente alla luce delle nuove tecnologie. Lo si può vedere nelle aste di eBay: la gente mette all'asta il proprio orologio Rolex, la Rolex dice, "non puoi farlo, stai infrangendo il nostro marchio registrato...". La legge obbliga la Rolex a difendere il suo marchio o a perderlo, quindi in un certo senso sono costretti a prendere posizioni ridicole. Ma in alcuni casi vogliono assumere tale posizione, perché li protegge dalla competizione.

Questo potrebbe influenzare progetti come Wikipedia, in particolare quando Wikipedia diventa più ambiziosa sui tipi di media che fornisce e sull'accesso che si guadagna. Io penso che l'irrazionalità [legale], o la legge sui marchi che non è in sintonia con la situazione tecnica, creerà pericoli per Wikipedia allo stesso modo in cui li crea alle biblioteche[?] della cultura libera.

C'è qualcosa che possiamo fare per impedirlo?

LL: In realtà no. I problemi con i marchi registrati richiedono una correzione legislativa e giudiziaria. Ci sono sicuramente dei passi (che non è appropriato [per me] consigliarvi) che potete fare per minimizzare l'esposizione, ma d'altra parte ci sono passi che dobbiamo intraprendere per cambiare le leggi, per renderle più sensate.

Lingue, Traduzioni

Contrariamente alle licenze CC, la GFDL esiste ufficialmente solo in inglese; la vedi come una cosa difficile da scalare su centinaia di differenti realtà?

LL: Ovviamente concordo con gli obiettivi sostanziali della GFDL. La mia visione personale (c'è disaccordo su questo) è che la GFDL è fiduciosa che potrà applicarsi internazionalmente senza problemi insistendo sul requisito dell'inglese [per la licenza].

Come gestiscono la cosa le grosse organizzazioni come l'ONU?

LL: Un'analogia migliore: come gestisce la cosa la Microsoft? Microsoft ha licenze che allega al suo software ... pensate per essere applicabili universalmente, ma anche localizzate, a seconda del tuo luogo di provenienza. Sta gestendo la cosa in un modo simile a quello in cui la gestice Creative Commons. Gli obbiettivi delle licenze sono molto diversi, ma la nostra reazione alla realtà legale è fondamentalmente la stessa.

 

Wikipedia, riutilizzo del contenuto culturale

Com'è che hai scoperto il sito di Wikipedia? Quale fu la tua reazione iniziale?

LL: Ricordo di aver speso una quantità di tempo per me straordinaria (un'ora, due ore) semplicemente girovagando per Wikipedia, quando avrei dovuto fare altri tipi di lavori, cercando di capire come funzionava, chi la stava facendo, e cosa la faceva funzionare. Fu uno di quei momenti "Aha!" nello sperimentare la Rete, la gente diceva che questo tipo di cose sarebbe stato possibile, ed era lì, succedeva. E succedeva con un successo molto maggiore di quello che la gente avrebbe previsto ex-ante. Fu un momento estremamente eccitante.

Si può dire che alcuni grandi detentori di contenuti -- il MIT, la BBC, la Corte Suprema -- hanno tolto le restrizioni su molti del loro contenuti, ma dobbiamo ancora vederli riutilizzati in maniera intensiva?

LL: Dipende da cosa intendi per riutilizzati ... Nel senso di prendere il contenuto dei media e miscelarlo, abbiamo appena iniziato a vederlo. Ma questo perché la tecnologia sta iniziando ora a penetrare. Ci vorrà del tempo perché la gente si senta a suo agio con ciò.

Questo sta iniziando a cambiare mentre archive.org e siti similari rendono disponibile il contenuto e la gente inizia ad usarlo in modi molto potenti. Più questo accade, più facile sarà per la gente come me argomentare [nel sostenere il cambiamento della legge sul copyright], "questa è una parte importante della cultura."

CC contro GFDL, CC e WP

Creative Commons e GFDL sono simili nello spirito, ma non tecnicamente compatibili. Vedi dei meriti nel renderle compatibili? O servono a scopi diversi?

LL: Al livello di astrazione al quale noi solitamente pensiamo alla dimensione in cui parliamo di licenze libere, c'è una perfetta compatibilità tra gli obbiettivi delle licenze GFDL e Creative Commons. Al momento esse tecnicamente non interoperano... Sarebbe grande se potessimo renderle tutte interoperabili.

Quanto ci vorrà prima di poter avere questo tipo di interoperabilità?

LL: La cosa difficile per un progetto come Wikipedia è la parte retroattiva: fino a che punto possiamo uniformare il vecchio con il nuovo? Dal punto del "quando avremo gli strumenti per [creare nuovi contenuti] in un modo compatibile e cross-platform?" (dove piattaforma significa differenti piattaforme di licenze libere), mi aspetto che nel giro di 6-8 mesi avremo tale tecnologia all'interno.

Wikimedia sviluppa molti contenuti, ma poche persone ne ottengono una reputazione; i Creative Commoners di cui parli sono artisti che cercano di ottenere una reputazione. Pensi che questi siano percorsi verso differenti culture creative? Ci sarà una fusione della nozione di creatore individuale, con quella di persone che contribuiscono ad un tutto?

LL: Non le vedo così distinte come la domanda presume. Puoi pensare a qualcuno come Louis Armstrong e dire "Wow, non era magnifico?" ( WQ: Lo era! ) O puoi pensare al jazz, e dire, "Non è magnifico il jazz?" E la sua magnificenza è costituita in parte da persone particolari come Louis Armstrong. Penso sia simile a quello che vedi se guardi a Wikipedia rispetto a quello che Creative Commons descrive tipicamente.

Perché Wikipedia è jazz, è magnifica: il prodotto dell'innovazione, e "costruisce sopra a", esattamente in quel modo. È difficile essere un musicista jazz particolarmente grande all'interno di questa tradizione, difficile farsi notare, ma sono sicuro che puoi indicare particolari persone (non so chi siano) che hanno fatto il lavoro più spettacolare all'interno di quel particolare genere.

Entrambi stiamo costruendo grandi generi, un creatore alla volta ... A seconda del progetto, puoi essere più sorpreso dal prodotto collettivo o dal contributo individuale ad esso.

CC versione 2 ha l'attribuzione come fondamento, non come opzione. Credi che parte della nostra cultura stia cambiando il suo concetto di diritto d'autore?

LL: Creative Commons finora non ha costruito le sue licenze per gestire quest'idea di diritto d'autore collettivo. Ma stiamo spendendo molto tempo pensando a quale sarebbe l'appropriata licenza CC per progetti come questo.

Potresti pensare a una licenza CC-wiki che sarebbe una forma di lavoro a noleggio, ma non nel senso tradizionale. È qualcosa cui stiamo pensando ed ovviamente siano ansiosi di fornirla se il mercato della cultura libera ha una forte domanda per essa.

Tu cerchi appassionatamente di cambiare la legge in diversi modi, in tribunale e con la Creative Commons. Vedi il tentativo di cambiare la cultura libera tramite Creative Commons come più promettente rispetto al passare attraverso i tribunali?

LL: Le strategie multiple sono essenziali. Niente nella Creative Commons insiste sul fatto che la gente sia d'accordo con me circa i termini del copyright, o circa i problemi di diritti troppo estesi concessi dal Congresso. Così possiamo trovare alleati nel contensto della cultura libera che pensa a me come al diavolo nel contesto della regolamentazione del copyright. Ciò è importante, perché riflette una sostanziale umiltà della legge che penso noi tutti dovremmo ammettere: nessuno di noi sa veramente quale sia la cosa migliore.

Ma permette anche a diversi movimenti di essere compresi diversamente. Il movimento della cultura libera, guidato da un gruppo di studenti e progetti per tutta la nazione, è diverso da Creative Commons, e questa è diversa da ciò che faccio al Center for Internet and Society. Non chiediamo una prova di fedeltà per tutte queste cose.

Ci sono state discussioni recenti tra i volontari di Wikimedia circa il coinvolgimento della Fondazione nel sostegno politico...

LL: Non conosco abbastanza delle dinamiche interne alla Wikimedia Foundation. Non è così ovvio che un'organizzazione potente e di successo come la Wikimedia Foundation, nel contesto della costruzione della cultura libera, debba [o non debba] impegnarsi nelle molto difficili e alienanti e logoranti battaglie attorno alla guerra del copyright. Penso sia una questione che debba essere affrontata dopo molte considerazioni, e non solo sulla base di quello che determinate persone ritengano giusto.

Attacco di malignità

Grazie. Infine, una domanda leggera: se ti svegliassi domani con un grave attacco di MALIGNITÀ, quale meccanismo [legale] useresti per far chiudere Wikipedia?

LL: <pensa> Una delle caratteristiche più dure della legge sul copyright, per progetti come Wikipedia, è la variabilità internazionale dei termini del copyright. Si possono sfruttare per creare grande responsabilità per Wikipedia, trovando contenuti che sono liberi solo in certe giurisdizioni... e quindi usare altre giurisdizioni per chiuderla.

Devi proprio volerlo fare, e questa è la grande protezione strutturale che Wikipedia possiede. Deve esserci gente particolare che non vuole che venga usato il loro lavoro, e che si lamenti portandovi a rimuovere i loro contenuti. Ma non c'è un nemico abbastanza forte che congegnerebbe una strategia per farlo. Penso che Wikipedia possa sopravvivere ai problemi locali, e non avrà un avversario genericamente malvagio.

Grazie al cielo. E grazie a te per il tuo tempo!

 

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